"Le montagne sono tutte belle, ma la più bella è dove si nasce e dove si vive" (Augusto Girardelli)
Quando si visita questa zona del Baldo non si può fare a meno di rivolgere il pensiero ad Augusto Girardelli che per oltre 30 anni ha piantumato mezzo milione di cirmoli sul versante orientale del monte Altissimo. Con le sole proprie forze, lottando duramente con la natura per poi trovare un accordo. Un grande personaggio per il quale consigliamo di spendere qualche minuto a leggere la storia della sua impresa.
Tornando a noi, si sale in automobile fino all'abitato di Brentonico e da lì si prosegue in direzione di S. Giacomo e, successivamente del Rifugio Graziani. Calcolate circa 45min per arrivarci. Si parcheggia quindi negli spiazzi attorno al rifugio e si inizia la salita a piedi per la strada bianca che conduce al Rifugio Altissimo. Rifornitevi di acqua alla partenza. Il sentiero sale morbido fino alla sommità ma rimane esposto ad est quindi, soprattutto nelle mattinate estive, il caldo può essere non indifferente. I gracchi alpini vi faranno compagnia con le loro evoluzioni sopra alla vostra testa. Si può anche percorrere questa strada bianca con una buona mountain bike. Dopo circa un'ora si arriva alla sommità dove, oltre al Rifugio Altissimo, di fresca nuova gestione, ci attendono interessanti camminate in quelle che furono postazioni e trinceramenti della I Guerra Mondiale. Una torcia può essere utile ma non indispensabile. Il valore storico di questa montagna arriva anche e soprattutto dalla presenza di Marinetti durante il primo conflitto mondiale e quindi della nascita della corrente futuristica italiana.
Conclusa la nostra visita il rientro lo si può fare prendendo la direzione per Bocca di Navene. Sarà quindi una lunga discesa verso sud su una traccia di sentiero con un paio di ottimi punti panoramici. Non affatto raro l'avvistamento di camosci.
Giunti a livello stradale non proseguite verso Bocca di Navene (luogo per nulla interessante) ma semplicemente ritornate verso nord. Dopo venti minuti sarete all'automobile.
Per inciso, la catena del Baldo possiede il 40% delle specie botaniche dell'intero arco alpino pur facendone parte in percentuale inferiore allo 0%. Per questo motivo viene comunemente chiamata "il giardino botanico d'Europa".

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